Il debutto alla regia di Timmy Treasure viene presentato da Izan Loren nel linguaggio dei segni, un colpo di scena sorprendente che cattura innegabilmente l’attenzione dello spettatore fin dall’inizio. Loren vive in un appartamento nel centro di Madrid con Mike Cole, il quale – a dire il vero – non è molto entusiasta quando Loren arriva a casa e propone a entrambi di andare in camera da letto per un po’ di divertimento privato. Sembra che questo ragazzo preferisca stare sul divano a guardare la TV durante il giorno! Loren, il bel tatuato, non accetta un no come risposta e non passa molto tempo prima che la sua insistenza venga ripagata, dato che trascina Cole su per le scale per godersi un po’ di tempo privato insieme. Chiunque pensi che questa sia la solita fuga alla vaniglia rimarrà comunque un po’ sorpreso: pochi istanti dopo aver portato il suo amico dove voleva, Loren ha ammanettato le mani del suo amico a un collare e gli sta togliendo i pantaloncini e i pantaloni. Incapace di resistere, il giovane viene presto sottoposto a una bollente sessione di fellatio; prima che Loren alzi la posta in gioco frustando il sederino di Cole, lasciando papule sulla pelle del ragazzo. Data l’intensità dell’azione a questo punto, è quasi un sollievo quando Loren decide finalmente di adottare uno stile meno combattivo, optando per una rima scopata sul buco del giovane cucciolo, che porta Cole a schizzare un bel po’ di sperma su di sé. Ma per un ultimo brivido perverso, Loren installa un bavaglio a ragno sul suo ragazzo, gli scopa la bocca e infine conclude l’affare con un’appiccicosa e appiccicosa pulizia del viso!
